Tra le prime ditte tessili legnanesi e le maggiori aziende cotoniere italiane, il Cotonificio Cantoni nacque a Legnano negli anni Venti dell’Ottocento quale filatura di cotone da parte di Costanzo Cantoni (inizialmente in società con Camillo Borgomanero), insediandosi in alcuni mulini lungo l’Olona. In breve tempo, acquisendo via via terreni e attività tessili limitrofe, arrivò ad occupare un enorme isolato a cavallo del fiume da via Pontida all’attuale via Matteotti, sviluppando ulteriori fasi della lavorazione del cotone (tessitura, tintoria, apprettatura, finissaggio), per coprire tutto il processo produttivo, dalla materia grezza al prodotto finito. Alla sede legnanese si aggiunsero presto stabilimenti a Castellanza, Besozzo e Bellano, trasformando l’iniziale attività artigianale in vera e propria azienda, divenuta nel 1872 Società per azioni (Società Anonima Cotonificio Cantoni) presieduta dal figlio Eugenio Cantoni.

Tra ‘800 e ‘900 l’azienda ebbe la massima espansione, con il trasferimento della filatura a Castellanza e la specializzazione di Legnano nella tessitura e tintura, attraverso un costante aggiornamento degli impianti ed edifici sempre più funzionali e razionali: ‘fabbriche orizzontali’ in mattoni a vista, di un certo pregio estetico, con coperture a shed sorrette da capriate Polonceau in ferro o – già ai primi del secolo – strutture in cemento armato, nelle quali l’ing. Leopoldo Sconfietti – direttore tecnico fino al 1905 – utilizzò innovativi accorgimenti per migliorarne le condizioni igienico-sanitarie, pubblicati sulle riviste tecniche dell’epoca quali esempi di modernità. 

Nel 1907, con l’avvento dell’ing. Carlo Jucker alla direzione, ai due estremi della fabbrica furono edificati due caseggiati operai in via Pontida e la villa del direttore (villa Jucker, oggi sede della Famiglia Legnanese), in forme neorinascimentali con cementi decorativi e fregi dipinti, entrambi progettati dall’ing. Simone Roveda e ancora esistenti, cui nel 1910 si aggiunse una scuola (elementare e professionale), oggi scomparsa. 

Oltre alla sede principale lungo l’Olona, a Legnano il Cotonificio possedeva – dal 1912 – una tessitura a Legnarello in via Barbara Melzi (ex Mongini), poi ampliata su via Correnti, dove negli anni Venti sorgerà il villaggio-giardino destinato ai lavoratori.

Nel primo Dopoguerra, dopo gli ingenti danni della piena del 1917, fu rettificato il fiume Olona da via Pontida – dove fu spostata la diga Mazzocchi – fino a via Matteotti, realizzando nuovi ponti in cemento armato, ancora esistenti. Nel frattempo un aggiornamento tecnico degli impianti portò ad ulteriori ampliamenti a scapito del tessuto storico di Legnarello e dell’antico maniero Lampugnani, in parte ricostruito con elementi originari nell’attuale Museo Civico Guido Sutermeister

Tra i fabbricati più interessanti quelli del settore velluti su corso Sempione, progettati dallo Studio Brini e Roveda (autori del Sanatorio e del villaggio giardino), originariamente divisi dalla via Cantoni (attuale Galleria Cantoni) e uniti da un sottopassaggio, le cui facciate in mattoni con cornici, fasce decorative e colonnine agli angoli sono state salvate dalle demolizioni dell’intera area. 

L’ammodernamento e la costruzione di nuovi fabbricati proseguì fino al 1951, quando l’azienda dovette far fronte alle nuove esigenze del mercato, passando – negli anni ‘60 – dai tessuti in tinta unita a quelli stampati, a più alto contenuto tecnologico, aprendo un nuovo stabilimento nel quartiere Olmina, in via Jucker, e acquisendone altri dalla De Angeli Frua. 

La crisi iniziò irreversibile alla fine degli anni Settanta: nel 1984 l’azienda fu acquisita dalla Inghirami, ma, nonostante un tentativo di risanamento, lo stabilimento legnanese chiuse nel 1985, rimanendo a lungo abbandonato, demolito nel 2003 per nuovi complessi residenziali e commerciali. Nel 2004 cessò l’attività anche quello dell’Olmina, recentemente abbattuto in favore di un anonimo polo logistico, anche se la scritta “Cantoni” incisa sull’ingresso ne testimonia il ricordo.  

Patrizia Dellavedova

La collezione Cantoni