Casi di aziende lombarde riconvertite ad altri usi

Fotografie di Claudio Argentiero

Palazzo Leone da Perego – via E. Gilardelli, 10

  • orari di visita: sabato, domenica e festivi 10.00/12.30 e 15.00/19.00
  • chiusura: 24, 25, 30 dicembre e 1 gennaio
  • visite guidate per gruppi e scuoleufficio.cultura@comune.legnano.mi.it

«Le fabbriche sono essenzialmente effimere, in quanto sono lo specchio  fedele dei tempi e dei luoghi». Gillian Darley, Fabbriche. Origine e sviluppo dell’architettura industriale,  2007 

Il progetto prende in considerazione alcune realtà, tra le province di  Milano e Varese, che una volta terminato il ciclo produttivo rischiavano di  trasformarsi nell’ennesima condizione di abbandono e di lungo degrado. Una storia imprenditoriale fortemente legata allo sviluppo dei territori e  connessa alla vita sociale e alle comunità che hanno concepito la propria  esistenza in relazione alla attività lavorativa, con le relative conseguenze  economiche e abitative. Le fabbriche edificate in città e lungo i corsi dei fiumi si sono  trasformate, spesso, in solitarie rovine, con alcune eccezioni che sono da  esempio per ripensare l’utilizzo come opportunità di sviluppo e  conservazione. Una cultura postindustriale tesa a stimare e valorizzare gli edifici di  maggior pregio, mantenendone le strutture originali ed evitando  speculazioni edilizie.

Claudio Argentiero da quasi trent’anni si occupa di fotografia. Il suo percorso si snoda tra lavori su committenza e ricerca personale. È da sempre interessato alla documentazione del territorio e ai mutamenti avvenuti nel tempo, legati al decadimento dell’industria manifatturiera e alla trasformazione del paesaggio. Dal 1988 cura e organizza mostre ed eventi fotografici collaborando attivamente con Enti statali e privati in Italia e all’estero. Progetta archivi con la finalità di raccogliere fotografie del passato e del presente, da divulgare e tutelare per una memoria collettiva. È ideatore e curatore del Festival Fotografico Europeo giunto alla sua 9^edizione e di alcune rassegne annuali, tra cui quelle organizzate, da quasi vent’anni, presso la storica Villa Pomini di Castellanza (VA), luogo simbolo per la fotografia. Ama il b/n, in particolare l’infrarosso che sviluppa e stampa personalmente, sperimentando le antiche procedure in camera oscura e le più moderne tecnologie digitali di stampa fine art, ottenendo la certificazione da Epson. Ha esposto in importanti spazi in Italia e all’estero, ama profondamente Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, dove è presente in mostra ininterrottamente dal 2005 ad oggi in contemporanea ai RIP, realizzando, con altri autori, libri sulla cittadina francese. È presente al Carrousel du Louvre di Parigi nell’ambito di Fotofever dal 2015. Ha al suo attivo oltre 30 libri, e nuovi sono in fase di realizzazione per il 2019. Presente a PHOTO PECHINO dal 2017 con mostre personali e d’archivio. Apprezzamenti significativi sono giunti per la pubblicazione del libro “Incontrando Milano”. Due autori, due stili, due epoche (2014). Un volume nato dalla determinazione dei due autori, Virgilio Carnisio e Claudio Argentiero, appartenenti a due generazioni differenti, ma complementari per lo sguardo su Milano. Recente la sua ricerca sul connubio letteratura e fotografia negli archivi di due intellettuali, Giovanni Verga e Luigi Capuana scrittori veristi. Ripercorrendo la fotografia di fine Ottocento e le sperimentazioni degli albori riconducibili ai due letterati, Argentiero ha indagato la Sicilia di oggi, accompagnato da pagine di letteratura contemporanea affidate alla nota scrittrice Silvana Grasso. Ne è scaturito il volume “Verga Capuana Argentiero. Scritture di luce. Letteratura e fotografia nella Sicilia di ieri e di oggi”, gradito al pubblico e agli specialisti. Nelle sue corde l’interesse per il territorio che non fa clamore, ambito da indagare e rivelare attraverso sguardi personali che riportano il quotidiano alla poetica delle piccole cose. Questo il senso della sfida lanciata nel volume “Olgiate Olona, sguardi contemporanei di luce” (2019) dove le immagini dialogano con la memoria, parlano del genius loci, delle tradizioni e delle identità. È ideatore e Presidente dell’Archivio Fotografico Italiano, per il quale cura progetti a livello europeo, oltre ad essere photoeditor dei libri da collezione della collana d’autore Afi. Sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche private, italiane e straniere.